IPERTENSIONE
In condizioni ottimali, la pressione sistolica (detta anche massima, che corrisponde al momento in cui il cuore si contrae e pompa il sangue nei vasi) deve essere inferiore a 120 millimetri di mercurio (mmHg), e la pressione diastolica (o minima, che corrisponde al momento in cui il cuore si dilata per riempirsi) deve essere inferiore a 80 mmHg.
Si parla di ipertensione arteriosa quando i valori di pressione sistolica si mantengono uguali o superiori a 140 mmHg e quelli di pressione diastolica si mantengono uguali o superiori a 90 mmHg.
L’ipertensione rappresenta una condizione estremamente diffusa, con una prevalenza che aumenta con l’aumentare dell’età: si stima che un adulto su cinque soffra di pressione alta e che il 30% dei soggetti ipertesi non sia a conoscenza della propria condizione pressoria.
Costituisce il più importante fattore di rischio (modificabile) per coronaropatie, ictus, insufficienza cardiaca congestizia, malattie renali e malattie vascolari periferiche: è pertanto essenziale controllare i valori di pressione, seguirne l’andamento nel tempo e, se necessario, adottare un approccio, farmacologico e non farmacologico, finalizzato a una sua riduzione.
- un esame emocromocitometrico
- gli elettroliti nel siero
- la creatinina
- la glicemia
- un esame delle urine con urinocoltura
A questi cui si aggiunge il profilo lipidico, con colesterolo totale, LDL, HDL e trigliceridi. Se si sospetta un’ipertensione secondaria ad altra patologia, andranno poi eseguiti esami specifici, in funzione del sospetto diagnostico.
Per il trattamento dell’ipertensione sono disponibili numerose classi di farmaci, ciascuna delle quali è dotata di proprietà farmacologiche e meccanismi di azione diversi. È il medico che, in funzione delle caratteristiche individuali del paziente (età, sesso, compresenza di altre malattie), sceglie la cura più appropriata, che deve sempre essere personalizzata e associata a modificazioni dello stile di vita.
I farmaci antipertensivi sono in grado di far rientrare nella norma i valori di pressione e di tenerli sotto controllo.
Fondamentale diviene pertanto non interrompere né modificare la terapia e assumere i farmaci alla dose corretta e agli orari indicati dal medico.
Stile di vita
Per mantenere la pressione arteriosa entro valori corretti e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, è essenziale modificare lo stile di vita, in maniera da ridurre al minimo i fattori di rischio: evitare il fumo, abolire gli alcolici, controllare il peso corporeo e limitare lo stress sono tutte indicazioni valide, cui aggiungere un’alimentazione appropriata e un’attività fisica costante.
Alimentazione.
Per tenere la pressione arteriosa sotto controllo è importante alimentarsi in modo corretto:
• salare poco i cibi, perché il sale aumenta la pressione: mangiare poco salato è possibile anche imparando a usare alcuni aromi, come il basilico, il peperoncino, il prezzemolo, l’origano, che danno sapore al piatto. Sono sconsigliati i salumi e gli insaccati, i formaggi stagionati, i fritti, le salse, i pesci conservati (tonno in scatola, alici, aringhe) e i dadi da bordo; al contrario, sono cibi adatti per una dieta povera di sale i formaggi freschi, il latte e lo yogurt scremato, le carni bianche e il pesce, la verdura e la frutta fresca;
• assumere verdura in abbondanza, poiché gli alimenti vegetali ricoprono un ruolo importante nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, garantendo un adeguato apporto di fibre e aiutando a mantenere basso il livello di colesterolo nel sangue;
• Limitare il consumo di grassi saturi e carni rosse, che aumentano l’Incidenza di problemi cardiovascolari.
Attività fisica.
L’attività fisica svolta regolarmente rappresenta un importante elemento di prevenzione e di controllo dell’ipertensione arteriosa: camminare, salire le scale, fare ginnastica, andare in bicicletta sono esercizi molto importanti, che andrebbero fatti per 30-60 minuti, 3-4 volte alla settimana, in maniera da mantenere allenato il cuore, controllare la pressione e il peso corporeo, riducendo così il rischio complessivo di malattie cardiovascolari.