Markers dell´epatite C (HCV)
Descrizione analisi
Markers dell´epatite C (HCV)
Tipo di campione
Siero
Valore di riferimento uomo
assente
Valore di riferimento donna
assente
Descrizione analisi
Il virus dell´ epatite C è un flavivirus (30-60 nm), il cui genoma è costituito da una singola catena di RNA; si trasmette soprattutto per via Parenterale.
Il virus non risulta presente nel latte materno, nella saliva e nello sperma.
I soggetti sottoposti a emodialisi e coloro che subiscono emotrasfusioni sono quelli a maggior rischio, ma sono state documentate anche altre vie di trasmissione come la percutanea, non correlata a eventi morbosi ma legata a fenomeni di costume emergenti. Tatuaggi e piercing possono essere fonte di infezione se eseguiti con aghi infetti.
L´ epatite C si contrae anche per mezzo di rapporti sessuali in presenza di lesioni anche minime e per via perinatale. Ulteriori fonti di contagio sono state osservate nei conviventi di soggetti HCV positivi o nelle comunità chiuse dove erano utilizzati oggetti d´ uso domestico, come forbicine per unghie o spazzolini, in modo promiscuo.
Gran parte delle epatiti definite un tempo non A-non B oggi sono definite a eziologia C.
L´epatite acuta è spesso asintomatica, per cui quella che identifichiamo (e che riscontriamo in una percentuale molto elevata) è l´ epatite cronica. La diagnosi è sierologica e si effettua mediante la determinazione degli anticorpi specifici per il virus C (anti-HCV) in immunoenzimatica (ELISA).
Tale test, che deve essere sempre considerato un test di screening, presenta alcune limitazioni: è infatti possibile ottenere risultati falsi positivi. Per la determinazione qualitativa e quantitativa dell´ RNA virale si utilizza la PCR (reazione polimerasica a catena).
DETERMINAZIONE QUALITATIVA DI HCV-RNA: fornisce esclusivamente indicazioni sulla presenza o assenza di genoma (RNA) virale nel campione (siero o Plasma); il limite di sensibilità è 1000 copie/ml.
Indicazioni: Pazienti anti-HCV negativi:
- Immunocompromessi con transaminasi elevate ed esclusione di altre cause note di epatopatia: in tali soggetti la comparsa di anti-HCV può essere ritardata o assente.
- Con crioglobulinemia mista essenziale: tale patologia si associa, con elevatissima frequenza, ad infezione da HCV; gli anticorpi possono essere concentrati nel crioprecipitato e pertanto non essere rilevabili.
- Con epatite acuta ad etiologia sconosciuta: la determinazione di HCV-RNA permette una diagnosi etiologica nelle fasi precoci di infezione quando gli anticorpi anti-HCV non sono ancora dimostrabili.
Pazienti anti-HCV positivi:
- Con transaminasi persistentemente normali: per identificare le infezioni in atto (HCV-RNA positivo) rispetto alle probabili infezioni pregresse (HCV-RNA persistentemente negativo).
- Figli di madre con infezione da HCV: dal momento che gli anticorpi anti-HCV sono trasmessi passivamente dalla madre al feto nel corso del primo anno di vita la diagnosi di trasmissione verticale può essere posta solo attraverso la determinazione dell´ HCV-RNA.
- Trattati con interferone con transaminasi costantemente normali per oltre un anno dopo il completamento della terapia: il risultato del test consente di valutare se si è ottenuta la negativizzazione della viremia.
DETERMINAZIONE QUANTITATIVA DI HCV-RNA: fornisce il numero di copie di RNA virale nel campione; il limite di sensibilità varia da 1000 a 10.000 copie/ml.
Indicazioni:
- valutazione della sensibilità al trattamento antivirale
- monitoraggio dell´ efficacia del trattamento antivirale
- personalizzazione del trattamento antivirale
Un´elevata viremia è correlabile ad un´ elevata transaminasemia, ad un´ attività istologica severa ed a una minore risposta alla terapia antivirale: i livelli di viremia sembrano comunque essere associati alla severità del quadro istologico epatico più di quanto non lo siano i valori delle transaminasi.
Una precoce negativizzazione della viremia in corso di terapia antivirale si associa più frequentemente ad una risposta completa e stabile dopo la sospensione della terapia stessa; la normalizzazione degli enzimi epatici associata a presenza di HCV-RNA è invece frequentemente predittiva di ripresa dopo terapia.
Informazioni per il paziente
Questi anticorpi compaiono in caso di infezione da HCV (virus che determina l´epatite C). Questo virus si replica nelle cellule del fegato
Markers dell´epatite C (HCV)
Tipo di campione
Siero
Valore di riferimento uomo
assente
Valore di riferimento donna
assente
Descrizione analisi
Il virus dell´ epatite C è un flavivirus (30-60 nm), il cui genoma è costituito da una singola catena di RNA; si trasmette soprattutto per via Parenterale.
Il virus non risulta presente nel latte materno, nella saliva e nello sperma.
I soggetti sottoposti a emodialisi e coloro che subiscono emotrasfusioni sono quelli a maggior rischio, ma sono state documentate anche altre vie di trasmissione come la percutanea, non correlata a eventi morbosi ma legata a fenomeni di costume emergenti. Tatuaggi e piercing possono essere fonte di infezione se eseguiti con aghi infetti.
L´ epatite C si contrae anche per mezzo di rapporti sessuali in presenza di lesioni anche minime e per via perinatale. Ulteriori fonti di contagio sono state osservate nei conviventi di soggetti HCV positivi o nelle comunità chiuse dove erano utilizzati oggetti d´ uso domestico, come forbicine per unghie o spazzolini, in modo promiscuo.
Gran parte delle epatiti definite un tempo non A-non B oggi sono definite a eziologia C.
L´epatite acuta è spesso asintomatica, per cui quella che identifichiamo (e che riscontriamo in una percentuale molto elevata) è l´ epatite cronica. La diagnosi è sierologica e si effettua mediante la determinazione degli anticorpi specifici per il virus C (anti-HCV) in immunoenzimatica (ELISA).
Tale test, che deve essere sempre considerato un test di screening, presenta alcune limitazioni: è infatti possibile ottenere risultati falsi positivi. Per la determinazione qualitativa e quantitativa dell´ RNA virale si utilizza la PCR (reazione polimerasica a catena).
DETERMINAZIONE QUALITATIVA DI HCV-RNA: fornisce esclusivamente indicazioni sulla presenza o assenza di genoma (RNA) virale nel campione (siero o Plasma); il limite di sensibilità è 1000 copie/ml.
Indicazioni: Pazienti anti-HCV negativi:
- Immunocompromessi con transaminasi elevate ed esclusione di altre cause note di epatopatia: in tali soggetti la comparsa di anti-HCV può essere ritardata o assente.
- Con crioglobulinemia mista essenziale: tale patologia si associa, con elevatissima frequenza, ad infezione da HCV; gli anticorpi possono essere concentrati nel crioprecipitato e pertanto non essere rilevabili.
- Con epatite acuta ad etiologia sconosciuta: la determinazione di HCV-RNA permette una diagnosi etiologica nelle fasi precoci di infezione quando gli anticorpi anti-HCV non sono ancora dimostrabili.
Pazienti anti-HCV positivi:
- Con transaminasi persistentemente normali: per identificare le infezioni in atto (HCV-RNA positivo) rispetto alle probabili infezioni pregresse (HCV-RNA persistentemente negativo).
- Figli di madre con infezione da HCV: dal momento che gli anticorpi anti-HCV sono trasmessi passivamente dalla madre al feto nel corso del primo anno di vita la diagnosi di trasmissione verticale può essere posta solo attraverso la determinazione dell´ HCV-RNA.
- Trattati con interferone con transaminasi costantemente normali per oltre un anno dopo il completamento della terapia: il risultato del test consente di valutare se si è ottenuta la negativizzazione della viremia.
DETERMINAZIONE QUANTITATIVA DI HCV-RNA: fornisce il numero di copie di RNA virale nel campione; il limite di sensibilità varia da 1000 a 10.000 copie/ml.
Indicazioni:
- valutazione della sensibilità al trattamento antivirale
- monitoraggio dell´ efficacia del trattamento antivirale
- personalizzazione del trattamento antivirale
Un´elevata viremia è correlabile ad un´ elevata transaminasemia, ad un´ attività istologica severa ed a una minore risposta alla terapia antivirale: i livelli di viremia sembrano comunque essere associati alla severità del quadro istologico epatico più di quanto non lo siano i valori delle transaminasi.
Una precoce negativizzazione della viremia in corso di terapia antivirale si associa più frequentemente ad una risposta completa e stabile dopo la sospensione della terapia stessa; la normalizzazione degli enzimi epatici associata a presenza di HCV-RNA è invece frequentemente predittiva di ripresa dopo terapia.
Informazioni per il paziente
Questi anticorpi compaiono in caso di infezione da HCV (virus che determina l´epatite C). Questo virus si replica nelle cellule del fegato